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SIDEWAYS - IN VIAGGIO CON JACK
(SIDEWAYS)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 14 aprile 2005
 
di Alexander Payne, con Paul Giamatti, Thomas Haden Church, Virginia Madsen, Sandra Oh (Stati Uniti, 2004)
 
Come negare tutta la nostra simpatia ad un film come SIDEWAYS? Che nasce dalla volontà di uno di quei cineasti indipendenti che al cinema americano assicurano una creatività quasi sempre mortificata dai calcoli degli Studios hollywoodiani. Che rinuncia alla facilità del Divo Trainante per l'attore sconosciuto ma scelto in funzione dell'autenticità di personaggi; nei quali, come dice l'autore, possiamo tutti riconoscerci. Che resiste alle tentazioni del budget sontuoso evitando l'imposizione degli schemi di sempre e dell'ambientazione glamour: per girare, sullo sfondo piuttosto inedito dei vigneti californiani, una storia di iniziazione reciproca alle gioie sesso o/alcool da parte di due amiconi alla ricerca di emozioni pre-matrimonali o post-divorziste. E, come non bastasse, più che ad una americanissima road-movie si vota alla ricerca di atmosfere disincantate, liriche ebbrezze da degustazioni enologiche, divagazioni para-filosofiche o erotico-verbali da incrocio fra Pinot e Cabernet? Tutto verissimo, nel film di Alexander Payne che ha mietuto simpatie e consensi fino a partecipare fino all'ultimo alla corsa ai massimi Oscar. Vero, legittimo, forse ispirato al regista di origine greca da un cinema europeo. E terribilmente sulla carta.

“La complessità del vino è ad immagine di quella dell'uomo”. Encomiabile quanto telefonato, SIDEWAYS si organizza allora sul contrasto fra i suoi poli quasi ostentati, nobiltà del vino e trivialità delle decorazioni di motel, ristoranti o facciate dalla tradizione scimmiottata, sensualità dei grappoli accarezzati e fornicazione grossolanamente bontempona più che hard del personaggio del bravo Paul Giamatti, delicatezza, pudore imbranato, gestualità quindi woodyalleniana di Thomas Haden Church nei panni dell'amico scrittore in crisi di editore. Lirismo idilliaco dei paesaggi e comicità piuttosto plateale delle situazioni. Simpaticamente melanconico fra vigneti che si stirano al sole e furbescamente buonista dietro le trovate facilmente birichine, il film piace proprio perché non disturba. E confessi chi non ha capito dopo due minuti che: a) Miles sarà pure arrapato ma tornerà dalla fidanzata che l'attende all'altare; b) Jack pare imbranato ma riuscirà a scopare e forse anche a pubblicare; c) Maya sgrana gli occhioni in quanto solare ma otterrà esattamente ciò che vuole; d) Stephanie pare figlia di buona donna ma buona madre lo è invece per davvero.


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